In questo articolo vorrei spiegarti perché tuo figlio all’età di due anni deve essere aiutato ad arrampicarsi sulle scale o sulla libreria di casa piuttosto che essere sgridato perché potrebbe cadere o farsi male. Lo stimolo dell’arrampicata infatti compare all’incirca verso i due anni ed è il modo che il bambino dimostra la sua autonomia da un punto di vista di coordinazione motoria e di equilibrio. In altre parole ti racconterò come l’educazione visiva è fondamentale nella sua crescita fin dai suoi primi anni di vita e come questa influirà nella postura e nelle sue abitudini e attitudini.

La postura di una persona, il suo modo di comportarsi nei gesti di vita quotidiana, sono indicativi della sua capacità visiva. Anche solo osservare come un soggetto tiene la penna in mano e come inclina la testa per scrivere fornisce già una serie di indicazioni sul suo equilibrio visivo. La stessa postura, se scorretta, può essere causa di futuri problemi, in particolare se si tratta di bambini. Ad esempio, tenere la penna troppo in punta impedisce di vedere cosa si scrive quindi si inclina molto la testa Un atteggiamento che va corretto come molti altri, senza però forzare le abitudini. Anche le attività extrascolastiche hanno una fondamentale importanza per lo sviluppo delle capacità visive. Un tempo si andava a giocare in cortile e questo permetteva di fare esperienze diverse che mettevano alla prova e sviluppavano abilità di base. Giocare a palla o a nascondino, buttarsi per terra, fare una capriola, rullare, sono esercizi che coinvolgono diverse attitudini, compresa quella visiva. Prendere la palla al volo, ad esempio, mette in gioco il sistema visivo-posturale-motorio. Quindi è importante che i bambini siano stimolati a svolgere attività sportive, senza reprimere quelli che possono sembrare atteggiamenti “temerari”. Come dicevamo prima, lo stimolo dell’arrampicata appare naturalmente attorno ai due anni. Spesso ci impauriamo nel vedere i nostri figli sopra le sedie od un altro mobile di casa. Ricordati che è controproducente spaventare tuo figlio, ma è meglio aiutarlo a vivere l’esperienza senza che si faccia male. Per la sua crescita è fondamentale che faccia l’esperienza di staccarsi da terra coordinando le braccia e le gambe e valutando la distanza dal suolo. Anche questo è un modo per acquisire consapevolezza e fiducia in sé stesso. Tutto questo è fondamentale anche per la visione, che non è un fatto innato, ma si forma nel tempo durante lo sviluppo. Nei primi anni di vita riceviamo un’enorme quantità di informazioni da quando vediamo, appena nati, solo il viso della mamma. Fino ai 5-6 anni il sistema visivo non è ancora completamente sviluppato. Ecco perché è bene fare una valutazione visiva prima dei 6 anni, possibilmente tra i 2 e i 4 per prevenire il più possibile l’insorgenza dei difetti visivi.

A presto,

Gianni

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