Cara mamma, oggi scrivo per te una “lettera” da parte di tuo figlio, che non vede molto bene. So che tante volte si è sentito diverso perché obbligato agli occhiali da vista, che non ha potuto correre tra le strade del centro di Ravenna coi suoi amici per paura di cadere… e che magari da oltre un anno ti chiede di fare sport con i suoi amici.

La soluzione esiste: sono le lenti a contatto! Ora non voglio demonizzare gli occhiali da vista, anzi… un minuto di silenzio per Marco Polo che nel 1270 raccontò ai nostri avi che i cinesi usavano già gli occhiali e questo consentì un grande salto di qualità per lo sviluppo delle scienze in occidente.

[Tweet ““Io stesso porto gli occhiali. Per affettazione, come segno di intelligenza elevata e per vedere.” S. Munnery”]

Ma sono meglio gli occhiali da vista o le lenti a contatto per i bambini? Intanto c’è da dire che noi, in Italia, continuiamo a vedere l’occhiale come un segno di handicap, a volte anche associandolo all’incapacità di una persona. Fortunatamente oggi l’occhiale, grazie a materiali e forme sempre nuove, non è considerato deturpante come una volta, in particolare tra i più giovani. Non è comunque difficile farli accettare ai bambini che ne hanno bisogno, se c’è l’aiuto dei genitori, anche se non sempre è immediato che comprendano l’importanza di prendersene cura, soprattutto per la loro pulizia e dove e come metterli al riparo quando è necessario toglierli.

Lentamente si sta cominciando a comprendere che le lenti a contatto possono essere portate anche dai bambini anche da parte di eminenti oftalmologi. Non esiste un’età consigliata, ma certo ci sono situazioni, dovute a particolari difetti visivi, che indicano la necessità di portare lenti a contatto anche a bambini molto piccoli.

Comunque il problema non è l’età perché l’occhio non ha particolari problemi con le attuali lenti a contatto. Bisogna tuttavia assicurarsi che il bambino sia abbastanza autonomo e consapevole sulla gestione delle lenti a contatto e, naturalmente, che venga aiutato dai genitori e dall’optometrista soprattutto nei primi momenti. Diciamo che un’età corretta per mettere le lenti a contatto, in quanto presente una buona manualità e una buona comprensione dei meccanismi di manutenzione, è intorno agli 8 anni. Ma oggi è ancora poco diffuso l’utilizzo delle lenti a contatto, nonostante siano consigliabili a coloro che fanno attività sportiva, dal calcio alla ginnastica artistica. Significa, in definitiva, permettere al bambino di praticare attività sportiva, perché è sconsigliabile ad esempio giocare a calcio con gli occhiali. Si consente, insomma, anche al bambino miope o molto ipermetrope di avere una qualità della vita migliore e più divertente. Certo è necessario fare riferimento a professionisti della visione che abbiano a cuore la salute fisica, e non solo, del piccolo paziente/cliente e del suo occhio; ricordando inoltre che l’applicazione delle lenti a contatto richiede inevitabilmente una serie di controlli per stabilire la giusta lente, che solo un centro correttamente attrezzato ed un optometrista  specializzato in contattologia possono fare.

A presto,

Gianni

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